venerdì 1 gennaio 2010

3. L'olfatto

L’olfatto: il potere del profumo




Baudelaire - I fiori del male – Correspondances

CHARLES BAUDELAIRE nacque a Parigi nel 1821. Suo padre. Morì quando lui aveva solo sei anni, quando sua madre si risposò con un ufficiale di carriera egli si sentì tradito. Nel 1848 partecipò alla rivoluzione parigina per spirito di contestazione e rivolta. Via via, incalzato dai debiti e dagli usurai, si immerse nella vita squallida e miserevole della metropoli, cercando di evadere dai problemi attraverso i “paradisi artificiali” dell’alcol e della droga. Al tempo stesso, però, avvertiva un fortissimo senso di colpa e il bisogno di riscattarsi, di vivere una vita ordinata e normale, che pensava di trovare tornando da sua madre. Nel 1857 pubblicò I fiori del male, la raccolta di poesie che segna la rottura definitiva con la tradizione e inaugura la lirica della modernità. Quest’opera venne condannata per oscenità e oltraggio alla morale e fu parzialmente censurata. Nel 1862 pubblicò l’altra raccolta di poesie intitolata Spleen di Parigi. Colpito da paralisi, morì nel 1867, assistito dalla madre. Tra le opere più significative ricordiamo ilo racconto Fanfarlo (1847), i saggi I paradisi artificiali (1861) e i poemetti in prosa (1869).
«Baudelaire, poeta, autore di I fiori del male, nella poesia Corrispondenze, il manifesto del simbolismo, crede che la natura non sia altro che una foresta di simboli, dove tutto, immagini, suoni, odori sapori si corrispondano e si compongano insieme in una profonda unità. Soltanto il poeta sa leggere e comprendere l’universale geroglifico della natura.




La Nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles;
L'homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l'observent avec des regards familiers.

Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les parfums, les couleurs et les sons se répondent.

II est des parfums frais comme des chairs d'enfants,
Doux comme les hautbois, verts comme les prairies,
— Et d'autres, corrompus, riches et triomphants,

Ayant l'expansion des choses infinies,
Comme l'ambre, le musc, le benjoin et l'encens,
Qui chantent les transports de l'esprit et des sens

É un tempio la Natura ove viventi
Pilastri a volte confuse parole
Mandano fuori; la attraversa l’uomo
Tra foreste di simboli dagli occhi famigliari.

I profumi e i colori e i suoni si rispondono
come echi lunghi che di lontano si confondono
in unità profonda e tenebrosa,
vasta come la notte ed il chiarore.

Esistono profumi freschi come
carni di bimbo, dolci come gli oboi,
e verdi come praterie; e degli altri corrotti, ricchi e trionfanti,

che hanno l’espansione propria alle infinite
cose, come l’incenso, l’ambra, il muschio, il benzoino, e cantano dei sensi e dell’anima i lunghi rapimenti

Analisi del testo

La poesia è incentrata sul tema dell’ analogia (due parole, immagini o fatti, vengono associati tra loro, al di fuori di ogni nesso logico o sintattico) e dei significati nascosti delle cose. La natura è vista come un luogo sacro e misterioso che rileva messaggi che risultano poco chiari all’uomo. Attraverso il linguaggio poetico visionario e potente, e soprattutto grazie alle metafore alle sinestesie, il poeta può oltrepassare i limiti della realtà, stabilire corrispondenze tra elementi diversi e ristabilire l’unità dell’universo che ora appare frammentato e spezzato. Perciò la poesia diventa una forma di conoscenza alternativa rispetto alla ragione, capace di esplorare la realtà più in profondità e di evadere dai limiti che la fiducia eccessiva nella ragione pone alla mente umana.









Baustelle
Baudelaire
2008



Satana è all’inferno per te.
Ed è più moderno di te
Avremo divani fondi come tombe
Stando a quanto dice Baudelaire
Cristo muore in croce per me
Pietro brucia in croce per te
Santa è la bellezza
Tanta è la paura
Fai come faceva Baudelaire
Pasolini è morto per te
Morto a bastonate per te
Nello stesso istante
In qualche altra spiaggia
Si è fatto l’amore
Uniti contro il mondo
E’ necessario credere
Bisogna scrivere
Verso l’ignoto tendere
Ricordati Baudelaire
Caravaggio è morto per te
Luigi Tenco è morto per te
Nei fiori dei campi
Vive Piero Ciampi
Bisogna studiare Baudelaire
Saffo s’è ammazzata per noi
Socrate suicida per noi
Vivere per sempre
Ci vuole coraggio
Datti al giardinaggio dei fiori del male
E’ necessario vivere
Bisogna scrivere
All’infinito tendere
Ricordati Baudelaire. Baudelaire. Yeah.


Oscar Wilde Il ritratto di Dorian Gray


OSCAR WILDE (1854-1900) nacque e crebbe in un ambiente colto e stravagante. Passò quindi a studiare a Oxford, dove il suo ingegno e il suo anticonformismo lo imposero all’attenzione dei circoli studenteschi e dei salotti mondani. Dopo vari soggiorni a Parigi e a Londra e viaggi in Italia, Grecia e Nord Africa, nel 1882 Wilde si recò negli Stati Uniti dove tenne un ciclo di conferenze sulle teorie dell’ Estetismo. Si comprendono allora gli sforzi compiuti dallo scrittore per identificare la sua arte con la sua vita e il suo comportamento eccentrico e sregolato, alla ricerca di sensazioni sempre nuove. Nel 1884 sposò Constance Lloyd, da cui ebbe due figli, ma la forte componente omosessuale della sua personalità si manifestò poco dopo il matrimonio, tenne per lungo tempo una vita parallela fatta di incontri e amori con uomini. In Inghilterra l’ omosessualità era considerata reato per questo fu condannato per due anni ai lavori forzati. Quando nel 1897 uscì dal carcere si rifugiò in Francia e visse inj miseria fino alla morte che lo colse nel 1900. Fra le opere più significative ricordiamo: Poesie (1881), Racconti(1888), Il ritratto di Dorian Gray (1891), La donna senza importanza (1893), Un marito ideale (1895), L’importanza di chiamarsi Ernesto (1895), Salomè (1891), De Profundis (1897), La ballata del carcere di Reading (1898)

Dorian Gray, l’esteta, colui che voleva fare della propria vita «un’opera d’arte», che aveva venduto l’anima al diavolo per conservare in eterno la propria bellezza, è il protagonista del noto romanzo di Oscar Wilde. Dorian è convinto che attraverso i sensi e la pratica dei piaceri si possa raggiungere una specie di beatitudine. L’anima non è la sola fonte di conoscenza e di salvezza, in contrapposizione al corpo. C’è secondo lui una specie di via mediana fra corpo e anima che comprende anche i sensi, una «mistica» e una religiosità dei sensi. Studiò per questo i profumi e ne scoprì l’influenza negli stati d’animo degli uomini.
«Egli sapeva che i sensi, non meno dell'anima, possono svelare i loro misteri. E allora volle studiare i profumi, ed i segreti della loro fattura, distillando olii odorosi e bruciando profumate resine orientali. Si accorse che ad ogni stato d'animo corrisponde una maniera d'essere nel mondo dei sensi, e cercò di scoprire le loro vere relazioni, domandandosi perché l'incenso rende mistici, e l'ambra eccita le passioni, e le violette ridestano memorie di defunti amori, e il muschio turba il cervello, e il champak (incenso) colora l'immaginazione. S'indugiava a creare una vera e propria psicologia dei profumi, e a calcolare le diverse influenze delle radici soavemente odoranti, e dei fiori carichi di polline, e dei balsami aromatici e dei legni cupi e fragranti: il nardo che fa languire, l'hovenia (albero dell’uva passa) che rende pazzi e l'aloe che scaccia la malinconia»

Profumo: storia di un assassino

- Nel 1738, a Parigi, una pescivendola incinta, ragazza madre, che lavorava nella parte più nauseabonda della città, sente i morsi delle doglie: si sdraia sotto il bancone e si sgrava tra i rifiuti del mercato del pesce. Nasce un bambino, il quinto, della serie. Pensava che, visti i precedenti, fosse nato morto, ma non è così: dopo qualche ora si sente un vagito. È quello di Jean-Baptiste Grenouille. La madre, accusata di infanticidio, viene impiccata. Il bambino, rimasto solo, è accolto in un miserabile orfanotrofio. Il piccolo possiede però una dote straordinaria: un naso eccezionale. Sa riconoscere tutti gli odori, profumi, essenze, anche delle cose come il vetro o la pietra bagnata. Vive come uno schiavo. Venduto e comprato passa da un padrone all’altro, come una cosa. Un giorno il suo padrone, conciatore e commerciante di pelli, lo porta a Parigi. Attratto dalla piste olfattive, va dove lo porta il naso. Una sera riconosce l’«essenza» della sua vita, nel profumo di una giovane raccoglitrice di prugne. L’insegue, si avvicina furtivamente, l’annusa. Teme di essere scoperto. La ragazza, sorpresa, grida. Jean-Baptiste le mette una mano sulla bocca e inaspettatamente, qualche istante dopo, muore soffocata.
Durante una consegna di pelli nella profumeria di un italiano, un certo Baldini, ormai in declino, comincia la sua carriera di profumiere, imitando il vendutissimo profumo Amore e Psiche, che il vecchio non riusciva più a riprodurre. Jean-Baptiste gli propone di comporgli davanti ai suoi occhi un profumo ancora migliore» L’ossessione del ragazzo, però, rimane quella di riuscire a distillare e conservare «l’essenza della donna, che non è altro che «l’essenza dell’amore». Per ottenerla però dovrà uccidere.


Voglio il tuo profumo
Gianna Nannini
(Italy) – 1986



Nasce l'alba su di me
mi lascia andare al tuo respiro
e mi accompagno con i ritmi tuoi
ti sento in giro ma dove sei
con tutte quelle essenze che ti dai
non so chi sei non sudi mai sei sempre
più lontano
voglio il tuo profumo
voglio il tuo profumo
voglio il tuo profumo
dammi tutto il tuo sapore
no ti prega no non ti asciugare
se nella notte hai ancora un brivido
[animale]

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